jueves, 17 de mayo de 2007

paura e delirio a enologia

22.48 16/05/2007
(ci scusiamo per la misera qualità delle foto pubblicate in questo post...
crediamo che alla fine della lettura ci avrete già giustificato)



ore 10 e 30 di un mercoledì di maggio.
Marina fa irruzione nella mia stanza dicendo che finalmente è arrivata posta per me.
dice tranquilla, faccio io, tu dormi. e allora che cazzo mi svegli a fare, mi domando io.
mi alzo, vado in bagno.
al mio ritorno trovo sul letto un pacco gigante.
lo apriamo facendo colazione, dentro c'è ogni bendiddio: formaggi, caffè, torte e tortine, magliette, biglietti, conserve, soia in tutte le salse...
sono in missione, in questi giorni: mangiare con Carolina più spesso possibile.
approfitto della soia e mi autoinvito a casa sua, dove invece della soia ci buttiamo sui maccheroni all'arrabbiata, ma va bene.

Photo Sharing and Video Hosting at Photobucket


ore 16.

andiamo a piedi verso Blasco Ibanez.
un tipo in stampelle cade e mi fa prendere un colpo, sto con lui finchè non lo rivedo in piedi.
becchiamo Marina e Federico.

in teoria, alle quattro c'è la regada de la cerveza alla facoltà di enologia, ma scopriamo che in realtà è alle cinque e mezza.

nell'attesa conosciamo Tony, mezzo gay, mezzo pazzo, tanto simpatico. di quei gay che, come niente, ti fanno ritrovare in mezzo ad una festa e non sai nemmeno spiegarti come sia potuto accadere.

poi arrivano gli amichetti italiani, e 'sti stronzi ci danno sola all'ultimo momento... non vogliono partecipare alla gara! ma cos'hanno oggi tutti??

ci iscriviamo.
inizialmente io sono nel gruppo.
poi l'hombre vede quanto è divertente, gli cedo il mio posto così ne approfitto per fare le foto e documentare questa pazzia.

Photo Sharing and Video Hosting at Photobucket

si affrontano, ad ogni turno, due squadre di 4 persone, davanti ad un bancone.
ci sono quattro bicchieri di birra, uno per uno. non si può iniziare a bere la propria birra prima che il compagno precedente abbia finito la sua.
passa il turno la squadra che finisce per prima i quattro bicchieri.

la nostra squadra viene eliminata al primo turno.
ci intristiamo e decidiamo di berci su.
paghiamo la prima birra.
da qui in poi, il delirio.

ed ecco cosa succede alle sei del pomeriggio di un mercoledì di maggio alla facoltà di enologia di Valencia.

mi balla un occhio e mi ritrovo seduta accanto a strani personaggi scrivendo come una pazza.

starnutisco perchè nel bagno dei maschi io e Marina abbiamo comnciato una guerra d'acqua con i ragazzi che pisciavano, mentre Carolina sul cesso faceva pipì e rideva.

alle finali della gara di cerveza succede qualcosa e la folla si ribella.
sembra di stare a napoli.
tutti gridano e saltano, non si capisce nulla.

Carolina non la smette di rompere le palle all'arbitro per farsi offrire birre, finchè una ragazza si mette in mezzo e Carolina mi dice toccale il culo così se ne va e la smette di offuscarmi la visuale.
Io non ci penso nemmeno e lo faccio all'istante.
il mio super-io annullato.
lei si gira e chiede chi è stato.
i cinque o sei ragazzi dietro di lei la guardano, poi uno mi indica.
io faccio finta di nulla.
lei fa finta di nulla.
praticamente faccio finta di non stare fuori come un balcone.

uno si mette a parlare con me in valenciano dicendo che ho l'accento valenciano, ma gli faccio notare che gli ho detto solo una parola, "sì", come cazzo fai a sentire l'accento??
che poi, se proprio devo avere un accento, al massimo è andaluso.

Carolina  e Marina tirano fuori gli occhi dolci e la faccia tosta e non la smettono di scroccare birre.

nell'atrio della facoltà c'è un concerto con gente che poga e un tipo sul palco che grida MIERDA per mezzora, e alla fine saluta il suo pubblico di sballoni con un educatissimo "buenas tardes".
io quasi quasi non ci credo.
surreale.

Photo Sharing and Video Hosting at Photobucket


Marina
continua a girare con lo spray.
anche Carolina adesso ha lo spray.
è la fine, mi dico.
non so se andarmene o aspettare la vigilanza.

io e la Lola facciamo foto, in piedi su una sedia, ma inizia un'altra guerra dell'acqua, questa volta tra noi dentro e dei tizi fuori in cortile.
dopo un po' chiudo la finestra perchè ho paura che la Lola prenda acqua, o birra, che vola da tutte le parti.
poi vedo che i tipi fuori mi chiamano.
apro, mi parlano, ma non capisco, non sento nulla, quello sul palco continua a gridare... però qualcosa mi suggerisce che le cose si stanno mettendo male, faccio in tempo a chiudere la finestra, un biondone sbatte un bicchiere di plastica sul vetro, un ciccione mi guarda male e indica gli occhi, penso ok è ora di andare.

nel corridoio incontro Marina, sta scappando anche lei.
fuori ci nascondiamo sotto una magnolia finchè vediamo arrivare Carolina con una parrucca di fili argentati in testa.
ci convince a rientrare.
però prima Marina vede due bei maschioni e decide che per attirarli deve fare la lesbicona con me, mi agguanta e mi succhia il collo e mi tocca tutta finchè la convinco che forse non è il caso. allora prende uno dei due e se li trascina dentro alla facoltà.

dentro mi perdo dopo un minuto.

però incontro Tonino e mi fermo.
vedo anche un tipo conosciuto una notte tanto tempo fa, al cedro.
incredibilmente si ricorda di me.
incredibilmente mi dice ti stanno cercando.
oddio, ma che ho fatto di male??
dice che i suoi amici sono incazzati perchè li ho spruzzati con il liquido lavavetri.
ma non è vero, perchè nel bagno avevamo svuotato il flacone e l'avevano riempito solo d'acqua.
il tipo dice tranquilla.
io c'ho una paura che voglio andarmene, questi son matti.
quasi progettiamo di scappare insieme, quando arriva Marina e mi porta via.

Photo Sharing and Video Hosting at Photobucket


vedo il ciccione e il biondone con la coda dell'occhio.
ma ormai stiamo andando via.
invece, l'imprevisto.
dietro l'angolo Carolina si sbaciucchia uno e Marina ride e fa un passo indietro e si ferma.
putain.
i due ci vedono.
vengono da noi.
sono incazzati.
cerchiamo di spiegarci.
dicono che ad una tipa bruciavano gli occhi.
io parlo di lenti a contatto ma mi sa che sono fuori tema.
Marina cerca di incantare il ciccione, gli si avvicina, lo guarda negli occhi e sorride, gesticola tanto mentre dice cazzate. sta per funzionare, ma il biondone prende il ciccione e lo porta via.
meglio così.

continuiamo la fuga, manca davvero poco, ma Marina ha la bella idea di chiudersi in un ufficio fingendo di cercare uno.
c'è un po' di gente che mette una maglietta azzurra ad un ridicolo cane bianco e poi cerca di fermargliela addosso con un'enorme spillatrice.
una ragazza salva il cane, che manco si sa di chi cavolo sia, poi i tipi ci riprovano con un giornale, sembra vogliano mettere qualsiasi cosa addosso a quello stupido coso, ma poi se ne vanno.

parliamo con la tipa, pieghiamo le magliette, parliamo, stiamo per andare via quando lei chiede a Marina "la maglietta che hai nella borsa l'hai pagata?".
cazzo, Marina.
ruba le magliette e io non mi accorgo di nulla, e si fa anche sgamare.
per fortuna la tipa è simpatica, paghiamo due euro invece che tre e scappiamo.

stavolta davvero.

usciamo per non rientrare più.

Photo Sharing and Video Hosting at Photobucket


ci fermiamo al mercadona, io dico che strano, non sapevo ce ne fosse uno anche qui.
lo attraversiamo e arriviamo alle casse sull'altro lato, e io dico che strano è identico a quello di Cardenal Benlloch.
scopro che in realtà siamo nel mercadona di Cardenal Benlloch.
ci vengo quasi ogno giorno.
mi rendo conto di essere abbastanza ubriaca.
vado a fare pipì.
Marina compra biscotti e uva passa.

Marina non la smette di chiedersi come la tipa l'abbia sgamata.
le faccio notare che è abbastanza normale, visto che noi eravamo ubriache e lei no.
ma è inutile.

a casa lei cerca di farmi mangiare una insalata con mele, carote, maionese e uva passa.
la maionese mi dà la nausea e mi faccio un toast.
mi rendo conto di non avere il telefono.
chiamo.
mi risponde una donna.
il mio telefono è nella portineria di enologia.
poverino, è talmente brutto che non l'ha voluto nessuno.
mi ricordo di aver sentito, al concerto, qualcuno che gridava "è stato ritrovato un cellulare...".
io non perdo mai nulla.

Marina si accorge di aver perso la felpa.
chiamiamo Carolina.
parla piano, la zoccola.
è ancora a enologia, la zozza.
con quello che le offriva mille birre, la fetente.
le dico di recuperare telefono e felpa, perchè ho troppa paura per ritornare a enologia.

Marina si sbatte a letto.
io puzzo di limone e birra ma non faccio la doccia perchè temo di cadere nella vasca, picchiare la testa, svenire, e giacere lì fino all'indomani nell'indifferenza generale.
mi butto a letto anche io.


mezzanotte.
a dormire non riesco, mi vengono su cose strane...
mi alzo e faccio spaghetti olio e grana.
per sistemarmi il pancino.
poi mi guardo "effetto notte" di Truffaut fino alle tre.

tutto sommato, è stato un pomeriggio come un altro.

Photo Sharing and Video Hosting at Photobucket

3 comentarios:

  1. Ahh da quanto tempo non mi scolo fiumi di cerveza! Sto invecchiando? Sto impazzendo? Tutte e due:-) Propongo alla Waggi di venire da te sabato e domenica... però siccome il 25 è anche il compleanno di Stf e non ha ancora deciso il giorno del festeggiamento... non so ancora dirti se è una cosa sicura... senza contare che per smuovere la Waggi dalla zona Versilia (al massimo Livorno-Pisa) ce ne vuole! Cmq sì... avrei proprio bisogno di staccare la spina...Bacetti..Sonia

    ResponderEliminar
  2. tutta sta voglia di fuga secondo me era esclusivo frutto dell'alcool. Alla fine erano solo ragazzi che si divertivano un po'....

    ResponderEliminar
  3. whattt te mi vuoi mortaaaaaaaa
    cioeee
    carolina carolina carolinaaaaa..
    carolina ha chiuso con le regade della cerveza sono pericolose ahahhaha

    ResponderEliminar